Quest'anno GiocOsa ha acquisito un carattere prettamente di partecipazione dei soggetti in crescita ad un evento pubblico - seppure nel suo piccolo - di alto valore educativo, sociale e ambientale: bambini e bambine delle scuole della primaria di Madonna dell'Albero e di Savio, nonchè i ragazzi e le ragazze del centro Quake di Ravenna, al seguito di percorsi di laboratori, hanno visto materializzarsi il loro impegno per concorre a mostra.
Questi protagonisti e protagoniste del loro tempo, con i loro "dispositivi ludici" (manufatti in legno tratto da scarti di lavorazione e cartone e cartoncino), restituiscono alla tradizione del gioco delle biglie una certa cultura ludica, un carattere innovato, che ha il segno delle nuove generazioni e dei loro tempi.
Con il loro protagonismo le future generazioni, sono le prime ad adottare una pratica coerente, che invita tutti ad auto costruire i propri giocattoli, a diventare artefici dei propri strumenti del divertimento e a condividerne senso e utilità.
Prima delle giornate della mostra, questi giocattoli sono stati risorse ludiche per arricchire sia la Festa di fine anno scolastico della Primaria di Madonna dell'albero (del 14 maggio, presso il giardino Generale Fussi di Madonna dell'Albero) e sia la Festa dell'Incontro a Castiglione di Ravenna (del 20 e 21 maggio, presso Palazzo Grossi), nonchè La Festa del diritto al gioco al parco delle Mani Fiorite (del 18 maggio pomeriggio).
Molteplici dispositivi per giocare con le biglie trovano la loro collocazione non tanto per fare bella mostra di sè, ma per incontrare visitatori che hanno voglia di cimentarsi in sfide divertenti; questo è il destino di una biglia che vuole avere lunga vita, meravigliando le nuove generazioni e permanendo nelle tracce mnestiche dell'adulto che è stato bambino. Di adulti che non hanno cancellato il ricordo di quando si era bambini e bambine, nel cimentarsi in sfide con se stessi e se stesse, con gli altri e le altre, in pomeriggi del loro tempo libero, in un coinvogimento che vinceva ogni istinto primario, tornando a casa la sera solo per mangiare e raccontare di avventure .
Assegnare un bel colpo di "piffetto" per centrare un bersaglio, vincere una competizione su di una pista, abbattere una piramide di palline, avvicinarsi sul limitare di una linea, esagerare con una traiettoria che - seguendo la sponda - ti fa andare in testa al gruppo ...
Ravenna ha una lunga vita in tema di "cultura ludica in biglie", anche molto cre-attiva, sia con i mirabili bigliodromi governati da "Qfwfq" (protagonista di tutti i racconti del libro di Italo Calvino nel libro “Le Cosmicomiche”), ideati da Baldazar o Mastro Nocciola, che al tempo della Libera Università delle Biglie, reggeva la carica di Magnifico Rettore, e sia per tutto l'impegno svolto dalla Compagnia delle Biglie, culminato con la realizzazione della pista in cemento al parco Teodorico, un magnifico "monumento al gioco".
Oggi sembra che vi sia un terzo filone in sviluppo, quello appunto della realizzazione di dispositivi ludici in legno e cartone e cartoncino, portato all'interno dei servizi educativi scolastici ed extra, con percorsi di laboratorio dal titolo BIGLIAMO, realizzati al fine di consegnare competenze alle nuove generazioni per imparare a fare da sè, e che appunto - dal 24 maggio al 29 maggio - culminano con la mostra "GiocOsa è BIGLIOSA", presso Palazzo Rasponi 2 in via D'Azeglio n.2 di Ravenna, aperta al pomeriggio dalle 16,00 alle 19,00 in una formua di atellier, che permette a tutti/e di entrare e coinvolgersi tanto nel giocare con i manufatti che realizzare qualcosa con le proprie mani.
Bigliodromi in scatole di cartone, ricchi di arzigogolati ed intricati percorsi con trappole per fare perdere l'orientamento al giocatore stesso.
Nella cornice della sala si trovano Porticine in legno realizzate dall'assemblaggio di scarti di lavorazione, facendo bene attenzione a che, le "cose" per giocare, siano durevoli, resistenti agli urti e insulti del gioco acceso; e poi Ponti a più ingressi per cimentarsi in sfide di piccolo gruppo, le une e le altre realizzate per stimolare lo scambio tra i partecipanti al gioco per, reciprocamente, "aspettarsi" di qua e di là dalle porticine (che non sono bersagli da "buttare giù"). Nel gioco con le biglie si esprime tutto un impegno fatto di rilassamento, di concentrazione ed attenzione: per arrivare a fare un buon tiro con la biglie, (o meglio una spinta alla biglia, attraverso l'unghia che già prima di tirare si appoggia alla biglia, questo per non farsi male quando si effettua il tiro), si deve partire dall'appoggiare polso e gomito sul ripiano, e poi prendere la mira, con le dita che si preparano nella classica forma ad "O" o del "piffetto"; quindi il lancio della biglia verso l'ingresso della porticina, mentre il compagno attende che questa arrivi egli permetta di fare a sua volta lo stesso.
E poi ancora molteplici esempi di Piste da fare in casa o in giardino arricchite da trampolini e tunnel, cavalcavia, e molto altro realizzato dalle piccole mani e la direzione di adulti appassionati, vi aspetta alla mostra "GiocOsa è BIGLIOSA".
Per chi volesse aggiungersi all'atelier della mostra, ci sarà anche la possibilità di realizzare e colorare biglie in argilla, nonchè portarsele a casa.
Dunque cosa aspettate a farci visita?
Anzi, armatevi di colla liquida, cartoncino e forbici, e magari se riuscite ad andare allo scatolificio di Villanova di Bagnacavallo, potreste anche procurarvi scarti di legno di lavorazione in abbondanza e in varie taglie e dimensioni, per cominciare a costruire con le vostre mani il gioco del vostro tempo, quello che vi farà crescere con soddisfazione, potendo dire a sè stessi e agli altri un sano: "Questo l'ho fatto io!".
Si gioca a biglie in tutto il mondo ancora oggi ma dalle nostre parti molto di meno, perchè la ristretta mobilità e indipendenza delle nuove generazioni è fortemente minata sia da una cultura dell'infanzia che vede più le difficoltà delle potenzialità, e poi da ambienti di vita non consoni a tutti, ricchi di ostacoli che rendono difficile andare a giocare all'aperto, trovandosi liberamente con gli amici.
Queste sono le prime condizioni del sano tramando del gioco, della costruzione e deposito della cultura ludica libera dal mercato e ricca di creatività e spirito di iniziativa personale.
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