PROGETTO TOY-BOXES

GIOCATTOLI A DOMICILIO

PROGETTO TOY-BOXES - inverno 2020/2021

 

kit di materiali assemblabili per realizzare giocattoli in famiglia, ricorrendo a materiali quali legno di scarto di lavorazione, e altri materiali di riuso e riciclo - in prevalenza

 

ESISTE PRESENTAZIONE IN EPISODI VIDEO DELLE TOYBOXES (associate al programma di formazione “Giocare nell’emergenza” – vedi intervista a Veronica Parto, Marca Ravaioli e Renzo Laporta del 08 febbraio 22)

LA STORIA
Questo progetto trova i suoi primi passi a partire dalle sperimentazioni fatte dall'Ass. Lucertola Ludens APS dal 2018,  presso gli spazi all'aperti della Darsena Pop Up, in tempo di bella stagione, con il progetto LUDICA.

In esso gli operatori attrezzavano un setting di attività fatto da qualche ripiano di legno con cavalletti per predisporre un "laboratorio volante", molto sperimentale e poco formale. E gli oggetti delle attività  erano ogni volta un’idea di giocattolo della tradizione, che veniva adattato in base ai materiali che si aveva all’occorrenza. Si partiva ogni volta da idee abbozzate, e ci si metteva alla prova con l’intento di arrivare a compimento, ad ottenere un giocattolo che funziona, che ricorda qualcosa della tradizione ed anche era una via praticabile nuova, soprattutto dal punto di vista della sperimentazione della didattica dell’insegnamento.

Infatti, mentre il contesto era sperimentale per gli esperti diventava anche un ambito di accoglienza per tutti coloro che passando di lì, volevano cimentarsi con strumenti materiali, senza impegno, gratuitamente, e le idee di gioco e giocattolo del momento.

Alcuni degli scarti di lavorazione che erano sui ripiani avevano anche subito una prima pre-lavorazione, come l’aggiunta di qualche foro guida per potervi inserire dei perni, o un taglio a semicerchio, e altro ancora che ne avrebbe reso interessante e nuovo il suo utilizzo.

L’abbondanza di varietà delle forme a disposizione di tutti era un ingrediente della creatività, come anche la presenza di vari strumenti di lavorazione manuali a cui tutti potevano accedere.

Era ogni volta nel processo (nell'interazione tra operatori, materiali, strumenti a disposizione, idea, partecipanti) che si arrivava a ridefinire quell’insieme di semplici giocattoli della tradizione che, continuando  ad affascinare grandi e piccoli, ne erano anche l’aggancio al coinvolgersi.

giocattoli assemblabili fatti con scarti del legno di lavorazione

Con il Progetto Toy-boxes quest'insieme di nuove idee di giocattoli sono stati trasposti dal contesto di “ludica” al contesto della famiglia (nel suo primo anno di applicazione), e successivamente anche alla scuola, con i dovuti accorgimenti del caso.
L’operazione fu adottata in risposta alla pandemia sanitaria che imponeva limitazione dei contatti e delle interazioni. Così ci siamo inventati le spedizioni a domicilio, portando direttamente e in bicicletta i kit delle toy-boxes a molteplici indirizzi di casa.

La cosa è piaciuto molto ai riceventi che hanno mantenuto l’interesse a ricevere questi “compiti in famiglia” per tutto l’inverno 2020 e 2021.
Dopo averne accertato la validità negli scambi con le famiglie ci si è proposti alle scuole del locale e anche extra comunale, ricevendo altrettanto interesse e potendo anche avviare interazioni online, in cui chi aveva richiesto il kit in classe seguiva una consulenza esterna online per procedere nel realizzare i giocattoli sul banco di scuola.
In questa circostanza vi era da parte di tutti maggiore impegno a semplificare la comunicazione e da parte delle docenti a intervenire nel processo di costruzione del giocato a supporto dell’azione dei bambini, che per forza di cose erano anche investiti di maggiore responsabilità nel realizzare propriamente l’oggetto.
tendenzialmente l’attività di costruzione in classe con si esauriva in contemporanea con la consulenza online, ma continuava per un atro paio d’ore successivamente, per completare dettagli e soprattutto la decorazione.

PROCESSO DI IDEAZIONE
Con il gruppo degli operatori dell’Ass. Lucertola Ludens e all’interno del contesto di Cittattiva, si è speso qualche mese invernale ad affinare le idee, metterle a punto in via definitiva e ad “imbustarle”.
Un comodo ambiente caldo ed ampio, provvisto di tavoloni e magazzino, con altri comfort per la convivialità, ha permesso ad un gruppo di incrementare la condivisone e lo scambio, lavorare assieme attorno allo stesso tavolo annotando reciprocamente errori e espedienti per il problem solving, progettare andando al di là del qui e ora del compito, sicuramente apprezzare preziosi momenti di benessere sociale, nonché coinvolgere e catalizzare l’attenzione di persone nuove.

 

Così, in una bella e semplice confezione, all'interno di una busta trasparente, ogni Toy-box conteneva e tutt’ora contiene:

-materiali prelavorati e non tra loro utili all’assemblaggio del giocattolo, ed anche delle parti in più (soprattutto la dove il giocattolo richiede un maggior impegno creativo più che adattivo);
-una scheda di istruzione guida (in essa si illustrava il processo di preparazione delle parti e del loro assemblaggio, ricorrendo ad una sequenza di immagini e testi associati, nonchè l'illustrazione dello giocattolo completato secondo una varianza di modelli, che presentano ciascuno differenti modi di decorare l’oggetto stesso, differenti versioni utili a dare un ventaglio di opportunità immaginative in più) per l’assemblaggio dei materiali;
-materiali per la decorazione;

-a volte uno strumento particolare quale la carta vetrata, utile apparto simbolico che richiama l’attività era e propria di lavoro manuale per rifinire parti di legno, ma che all’occorrenza veniva utilizzata anche per fare qualche operazione preparatoria all’assemblaggio.


ATTIVITA’

Nel primo anno di attività in cui furono coinvolte solo famiglie, ad un capo del processo c’era un team di operatori che predispone il design di base del giocattolo, il materiale (alcuni prelavorati, altri scarti piccoli e grandi e di varie forme, perni, parti di carta vetrata), la spedizione e consegna, più o meno di carattere periodica e settimanale; dall'altro capo la famiglia, che riceve a casa - o in luoghi predefiniti di smistamento - questi kit.

 

Nel presentare un programma di attività, con le Toy-boxes si è affrontato il tema della progressione dell’impegno richiesto: dalla realizzazione di semplici giocattoli al procedere verso giocattoli più complessi che richiedono maggiore inventiva da parte dei costruttori.

Nel contesto di casa si è anche avuta testimonianza dello sviluppo di un certo impegno a comprendere alcune basilari soluzioni tecniche e tecnologiche per sviluppare n autonomo "problem solving", e fare "funzionare" il giocattolo in mancanza di alcuni strumenti o materiali.

stesso tipo di giocattolo dviersa forma identico principio di funzionamento

Qualcosa che era negli inviti delle istruzioni che si davano a chi riceveva i kit, era, seppure nella povertà delle occasioni di socializzare (ed il Covid ha accentuato quello che era già critico), i bambini e le bambine diventino generatori di tante modalità differenti di giocare con lo stesso giocattolo. Un'altra sfida alla creatività che diventava idea-attiva sul giocare oltreché sullo strumento del proprio divertimento, come lo è il giocattolo costruito con le proprie mani.

Infatti, nelle schede di riferimento contenute nelle buste, ci sono inviti a giocare ed anche stimoli a divergere, certo, non sarà mai come si potrà essere in presenza, in piccoli gruppi. In casa, diventa una grande risorsa per tutti/e poter rilevare il coinvolgimento nella costruzione, come nel giocare, tra prole e genitori.

 

Si è messo in conto che - come team di designer di giocattoli - di non essere i migliori del settore, di sicuro di avere lunga esperienza e bravi maestri, e che i partecipanti potranno fare scoperte da riportare al team, come feedback da esperti/provetti costruttori in cui si apportano miglioramenti tecnici e tecnologici al funzionamento dei "congegni ludici", e di questo non possiamo che esserne contenti. Lo si è preso come segno di vero coinvolgimento.

 

Ovviamente non obblighiamo, ma solo invitiamo a costruire i giocattoli che suggeriamo, su cui abbiamo studiato un metodo didattico. Riconosciamo che l'esplorazione e la sperimentazione possono portare i partecipanti che si coinvolgono lontano da quanto proponiamo, e anche questo è un bene. Piace che si metta in moto ancora, ed una volta in più, l'intelligenza delle mani, quella sapiente congenialità che fa fede all'esperienza - che purtroppo e per i fanciulli/e di oggi e nella nostra società viene troppo sacrificata, e che quando avviene accade in forma isolata - se non i solitudine - e non conviviale (del fare assieme che è anche stare bene insieme).

materiali per le toyboxes presso cittattiva

Al progetto resta come ipotesi di associarvi un sito internet dedicato, capace di supportare ulteriormente la comprensione delle istruzioni e la costruzione, in cui riportare maggiori informazioni per immagini e piccoli video sui processi di costruzione dei diversi giocattoli, come anche raccogliere mostrare illustrare quanto dai partecipanti vorrà essere inviato e reso condivisibile per tutti/e.

 

Quello che valeva per Ludica è valso anche per il progetto Toy-boxes, e cioè di mantenere una certa informalità e sperimentazione del fare manuale e creativo, avendo però ed ogni volta (ad ogni differente proposta di giocattoli da costruire) alcune idee di carattere tecnico e tecnologico che permettono al giocattolo di "funzionare".
E per "funzionare" si intende la possibilità di giocare bene e a lungo, senza correre rischi inutili.
Per ciascun giocattolo c'è anche l'invito ad esprimere se stessi/e nella personalizzazione e decorazione dello stesso, che potrà avvenire più semplicemente con il colore, ma in modo più consistente anche ricorrendo a materiali diversificati ed aggiuntivi.
Infatti abbiamo appositamente riposto in alcuni kit (dal terzo in poi del programma) dei materiali idonei, vari, differenti da kit a kit (seppur tutti inerenti lo stesso tipo di giocattolo) per arricchire le possibilità di individualizzazione.
Ulteriormente, si è anche invitato a personalizzare ulteriormente, attraverso l'aggiunta di materiali che non sono nella busta ma che sono nel contesto ciascuno di casa propria, a trovare cioè nel proprio ambiente di vita scarti, riutilizzi, riciclo di oggetti e o parti di essi, che bene si prestano per il proposito di, ad esempio, caratterizzare meglio al propria automobilina.

materiali delle toyboxes comperati

Nella storia i bambini e le bambine - avendo a disposizione un minimo di indipendenza ed autonomia di movimento nel luogo che abitano - hanno sempre fatto incetta di quanto, in termini di spazio, tempo, materiali veniva "lasciato indietro", non utilizzato, scartato, dagli adulti. E con esso farne alternativi usi, quasi sempre inerenti al gioco ed al giocare. E' nella natura dell'infanzia e fanciullezza che, sperimentazione ed esplorazione, permettano alla curiosità di "bruciare esperienze" di continuo, facilitando la generazione di connessioni, tanto in termini di relazioni con l'ambiente di vita che interne, nella rete celebrale.

Ma è anche vero che solo il passaggio della tecnica e tecnologia da una persona ad un altra, dal grande al piccolo, che si incrementano possibilità.

 

Dopo il primo anno di sperimentazione in famiglia, e a fine stagione primaverile 2021, si è avuta l'opportunità di esporre alcuni manufatti a Palazzo Rasponi, durante l'evento "GiocOsa" prima edizione. Una mostra di giocattoli del "fai da te", che ha raccolto molteplici spunti creativi e ludici di molteplici persone - esperti di varie discipline artistiche e dell'educazione - che hanno mantenuto attivo tanto il loro "animus ludico" che la manualità creativa orientata al gioco ed alla comunità.

 

Con le Toy-boxes si voluto che, nei difficili momenti attraversati di emergenza sanitaria (che hanno costretto  le libertà) si consegnino ai bambini/e alternative occasioni di fare esperienza di mondo: in cui il fare, il corpo, la materialità, il rapporto adulto minorenne, sono protagonisti nell'interagire tra di loro.
Alle nostre "generazioni in erba" abbiamo consegnato con troppo facilità e fiducia, e senza neanche conoscerne a fondo limiti e potenzialità, un abuso/consumo di multischermi, di un virtuale che è entrato in casa e che troppo spesso ha portato ad isolarsi e ridurre circoscrivere specializzare potenzialità, molte volte occultamente e pervasivamente a vantaggio del mercato; e certo anche di una relativa tranquillità domestica, in cui il bambino c'è, non fa più di tanto rumore ed è sotto controllo, "a portata di stanza", nell'illusione di avere lasciato fuori il mondo cattivo, troppo spesso commettendo il grave errore di consegnare strumenti tecnologici di cui l'adulto neanche conosce fino in fondo.

automobilina e tecnologia delle ruote, la parte più difficile da fare funzionare


Nella realizzazione del progetto si ringrazia l'amministrazione Comunale per i contributi concessi e quell'insieme di organizzazioni locali che hanno contribuito a fornire "indirizzi" di famiglie disponibili ad avviare il progetto stesso, ed anche a farsi carico del trasporto dei kit a domicilio: Arci provinciale, Citta@ttiva, Legambiente, Tralenuvole, il Quintet...